domenica 5 gennaio 2025

Nouachot-Saint'Louis 270 Km

 Nel piccolo alloggio dove abbiamo dormito,  alle 8,00 con ora della Mauritania ci è stata servita la colazione: uova sode, baguettes fresca, caffè e acqua fresca. Poi partiamo, l'uscita dalla città è molto spettacolare,  già una folla di gente per le strade, carretti animali e ogni sorta di mezzo di locomozione. Le auto sono spesso sovraccariche con parafanghi rotti e varie ammaccature, ma nessuno ci fa caso. Alcuni carretti trainati da asinelli che trotterellano fanno da taxi per giovani che salgono e scendono al volo.

Solo dopo 15 km termina la periferia è ci si addrenta nella campagna. Non è più solo deserto vi sono arbusti e alberelli di acacia, alcune capre si alzano sulle zampe posteriori per bruciare le foglie.
Nei villaggi che attraversiamo la gente è tutta in strada e la strada è un mercato. Si vende l'impossibile tra bottiglie vuote e plastica ovunque.
I bambini, numerosissimi,  corrono in strada e chiedono di battere il cinque, molte persone sorridono e fanno segni di approvazione.  Sorpassiamo anche due cicloturisti, un uomo e una donna in un tratto tutto sali e scendi, so che è disarmante vedere una strada dritta all'infinito e le gobbe che si susseguono senza sosta.
Al 170 km deviamo per la frontiera di Dima, preferiamo passare di qui per due motivi, il primo per non fare la frontiera di Rosso che sarebbe la più diretta, ma ci dicono che i doganieri sono molto corrotti e trovano di tutto per spillare soldi, il secondo è perché così passeremo attraverso il parco nazionale di Djoudj che essendo una laguna è un paradiso per gli uccelli.
Sappiamo che dovremo fare circa 40Km di sterrato impegnativo, ma chi è già passato nei giorni precedenti ha detto che sono fattibili.
Ci lanciamo così nel percorso accidentato che corre su di un argine di terra tra due lagune. Qualche insidia dovuta a banchi di sabbia a volte profondi, a creste di fango secco e all'immancabile toulon ondulee che fa vibrare anche i pensieri.
Il Parco è veramente bello, ovunque  ardeidi e uccelli di ogni tipo,  un faccelo corre a fianco della pista, i piccoli villaggi sono uno spettacolo di colori e in uno vediamo pesci stesi sui fili ad essiccare come fossero panni.
Tutto sommato ce la caviamo bene, in meno di due ore attraversiamo la laguna e approdoamo alla frontiera. Il passaggio di uscita dalla Mauritania è abbastanza veloce, solo bisogna pagare due volte 10€ a testa per farci alzare la sbarra e pare per diritti di dogana, o dei doganieri. Finalmente possiamo su di un ampio ponte che collega i due Paesi. Il ponte attraversa un fiume con forte corrente di colore marrone con tanti pellicani che stanno in agguato per sorprendere i pesci.
Alla frontiera senegalese,  cambiamo i soldi, copriamo la sim senegalese e ci affidiamo ad un delegato per le pratiche doganali, in meno di un'ora abbiamo sbrigato le formalità,  l'assicurazione moto, il pass avanti che ci permetterà poi di uscire dal Paese. In tutto spendiamo 50 €.









Evviva 🙌  siamo in Senegal,  la meta è quasi raggiunta, poco più di 250 km di asfalto ci separano da Dakar.





L'alloggio lo troviamo a Sant'Louis in appartamento di un privato che fa il camionista a Bergamo, ma tramite telefono ci fa trovare le persone che ci mostrano le camere e i servizi.
Purtroppo non c'è garage, le moto restano sul marciapiede davanti alla casa, ma dicono che è sicuro. Vedremo, non abbiamo altra scelta.






Per oggi è  tutto,  più  tardi andremo a fare un giro in centro città,  qui siamo ancora in periferia.
Ciao alla  prossima. 

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