Prima di lasciare Saint'Louis abbiamo pensato di fare in giro in moto per vedere la città e attraversare il fiume Senegal sul ponte che collega le due parti della città. Qui la città è tipicamente africana, gente per le strade che diventano mercati, dove il traffico ha regole sue. Il concetto è muoversi, non importa come, motorini, carretti, animali, pedoni mescolati ad auto, camion, pullman e via dicendo se passo vado.
Arrivati sul bordo del fiume vediamo due conducenti di calesse che lavano con cura i loro cavalli. Poi ci fermiamo a fare fotografie al mercato dei pesci. Ve ne sono una gran quantità e molti sono I venditori e gli acquirenti.
Poi ci spostiamo per proseguire in direzione Dakar, ma appena lasciamo la statale ci troviamo in viottoli di sabbia profonda. Questa sarà la maledizione della giornata. Più volte siamo fermi e a volte la moto è appoggiata sulla sabbia. Il caldo è la fatica si fanno sentire, inoltre lungo il percorso il traffico è intenso e nei centri abitati peggiora. Bisogna fare molta attenzione ai motorini che sbucano ovunque. Inotre tantissimi dissuasori della velocità, dossetti, fatti a mano e alti anche 1 mt. Dopo una breve sosta per bere, ci spariamo un 40 km di sabbia che ci annienta. Solo al tramonto raggiungiamo il lago rosa. Si tratta di un piccolo bacino le cui acque sono leggermente rosate e ricchissime di sali.
Poi via verso Dakar, ma causa del navigatore, ancora molta sabbia. Solo con il buio raggiungiamo l'hotel. Discussione con il concierge per il prezzo è per le camere, ma poi lasciamo perdere perché siamo troppo stanchi e d impolverati per continuare.
Cena in un fast food sotto in strada con pollo.
Per oggi è tutto.
Ciao alla prossima.
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