La giornata di oggi è stata organizzata in questo modo: colazione con calma alle 8,30, poi siamo andati al posto di carico delle moto nel container che avverrà giovedì e venerdì. Maurizio che fa lo spedizioniere è poi restato in ufficio ad organizzare il trasporto, mentre io e Stefano siamo andati al porto per prendere il traghetto per l'isola di Goree, dove avveniva la tratta degli schiavi. Muoversi nel traffico caotico non è per niente facile, anche per fare 4 km può volerci un'ora. Ci vole molta pazienza, polmoni buoni per respirare lo smog, una buona dose di audacia per buttarsi tra motorini, auto, camion ed animali. Vale nessuna regola, chi spinge passa per primo. Inoltre molta gente a piedi, bancarelle e mercati nelle rotonde, vigili che fischiano continuamente e fanno gesti a caso. Insomma una Napoli alla seconda.
Le moto le lasciamo ad un gruppo di posteggiatori improvvisati che poi ci fanno mettere i bagagli e i caschi in una cassa di legno chiusa con una catena. O ti fidi o...
Prima di poter prendere il biglietto per il ferry veniamo abbordati da un signore che esibisce un tesserino molto discutibile di guida turistica che dice di abitare sull'isola e di farci conoscere i suoi segreti. Più per lasciare qualche soldo in loco che per necessità accettiamo. Poi scopriremo che nel frattempo ha già ingaggiato altri tre turisti, un tedesco e una coppia di spagnoli.
In 20 minuti si arriva sull'isola. Qui la vita è rilassata. Tutto è sotto tutela dell'UNESCO e quindi ben conservato. Si vedono le prime scuole, il forte con ancora cannoni e bunker tuttora abitati e le case del governatore e quella degli schiavi.
Le celle sono un pugno nello stomaco, e la descrizione di come venivano trattati è peggio. Ma la storia passata riporta molti orrori a cui oggi non siamo più abituati.
Nell'isola ci sono piante di baobab pluricentenarie, fiori di bouganville e altre piante tropicali. In quasi tutte le vie vi sono negozietti di souvenir, vestiti, collane, quadri, batik e tutto ciò che si può vendere.
L'insistenza dei venditori è notevole ed è molto difficile non comprare nulla. Ma ogni acquisto deve essere contrattato per più di dieci minuti ed il prezzo ribassato ad un terzo o meno.
Tornati a terra e riprese la moto con apprensione, ma tutto è ok ripartiamo per fare un tentativo in una agenzia di viaggi, voglio provare ad ottenere il visto per la Mauritania per tornare via terra, ma dopo un'ora di traffico pur raggiungendo il luogo indicato, l'ufficio è vuoto, vi è solo la guardia giurata che mi dice di ripassare domani, gli impiegati sono già andati a casa con 1,30 h di anticipo sull'orario.
Altra dose di traffico per raggiungere l'alloggio di questa sera dove Maurizio ci accoglie. Tutto bene, dopo una doccia fredda che però gradiamo dopo tanto sudore, usciamo per comprare qualcosa per mangiare questa sera. Troviamo, pane, uova sode, bevande e per la colazione yogurt dolcetti.
Ceniamo in casa con pasta all'arrabiata.
Per oggi è tutto.
Ciao alla prossima.